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R.I.P. Molto bello finché durato

Come avrete visto, purtroppo, dai post di Facebook ed Instagram, questo campionato ha visto una brusca interruzione durante gli ultimi giorni di preparazione della sua 5^ tappa, in programma ad inizio febbraio 2020, da C.O.T.A.

Non possiamo che prenderne atto e sperare nella creazione di un campionato alternativo sempre di questo genere. Ritengo comunque giusto dare evidenza di quanto fatto fino al momento della cancellazione, in quanto i risultati sono andati via via migliorandosi, e si è verificata una certa crescita.

Il campionato era volto a ricreare passo passo il FIA World Endurance Championship, lungo tutte le sue 8 tappe, ovviamente di lunghezze ridotte (da 90' a 160'), con griglie di quasi 30 auto suddivise in 2 categorie: LMP2 e GTE.

Il DRS TEAM ITALIA decise di prendere parte alla competizione nella categoria GTE, e con un primo team composto da 2 piloti (Moreno Sartor e Lillo Liuzzo) a bordo di Porsche 911 RSR GTE 2019. La lunghezza intrinseca delle gare ci ha portato a sviluppare un elevata resistenza sulla durata, migliorando la costanza sul passo ed a gomma esausta, portandoci a sviluppare la nostra capacità di studio strategia e soluzioni alternative per prendere vantaggio "fuori pista". Purtroppo, già dalla prima gara ci siamo accorti che c'era tanto lavoro da fare per giocarcela ai livelli ai quali ambivamo.

La prima gara si tenne a Silverstone, il 12 Settembre 2019, per una 90' con qualifica di 20' condivisa.
La gara ins e vide il ritiro per problemi tecnici di Liuzzo ed un mancato arrivo a podio di Sartor per un contatto durante un doppiaggio da LMP2, ed un rabbocco di carburante troppo avaro durante la sosta. Conclusi P4, perdendo il vantaggio di 14" accumulati sul diretto inseguitore, che mi infilò all'ultima curva. Arrivai con 0.2l di carburate al traguardo.

La seconda gara, da quel del Fuji, si svolse il 10 Ottobre 2019, questa volta per una gara di 105' con qualifica separata di 15'.
Dopo pratiche promettenti non possiamo non sottometterci alla legge del BOP. Il serbatoio Porsche, nettamente inferiore a quello Ferrari ed Aston, è stato ridotto ulteriormente per compensare le differenze sul giro. Questo ci porta a lavorare su una strategia a doppia sosta, con primo stint carico di carburante a gomme dure, un breve splash'n'dash per rabboccare 7 giri di carburante, lo stint della vita sulle tele per arrivare ad un servizio completo con gomme e rabbocco completo. O almeno questa era la teoria.
Qualifichiamo abbastanza bene, P3 per Sartor e P8 per Liuzzo.
La gara prende subito il via con duelli spietati, ed al primo giro di doppiaggi, si consuma il dramma: Liuzzo viene centrato da una LMP2, facendogli perdere posizioni importanti e causando danni ingenti alla sua auto. Io nel mentre ero impegnato in prima fila per lo spettacolare duello tra Siddi e Scorpati, i quali non si stavano di certo risparmiando. Purtroppo, arriva il momento della sosta con l'inevitabile perdita si posizioni, condita con i 7 giri della vita per cercare di arrivare a portata di serbatoio dalla bandiera a scacchi. Ulteriore dramma per Liuzzi in queste battute, quale dopo una grande rimonta, sperimenta alcuni problemi ai pit, ed è costretto a rientrare (portando i suoi pit stop a 3). Terzo stint all'insegna della rimonta di Sartor su Ragusa, con posizione regalata grazie ad un suo errore, e successiva perdita su Raimondi per un contatto causato da una LMP2 a 5 minuti dalla fine. Sartor P5 con Liuzzo P9.

Come terza tappa ci si spostò nuovamente nel mainland asiatico, per l'esattezza a Shanghai, per un altra 90' di fuoco, con 15' di qualifica dedicata per ogni categoria. Reduce da un mese di preparazione su dati SBAGLIATI, tocca scegliere in griglia la strategia da adottare.
La qualifica ci vede molto in difficoltà, con Liuzzo migliore dei nostri 2 piloti, in P5, tuttavia (ormai una certezza.....una maledizione) sfortunato in curva uno, dove Raimondi forza un ingresso impossibile e distrugge le sue speranze per una buon risultato. Prendo subito il suo posto e ci si lancia in un primo stint da paura. Siamo in 6 in lotta aperta per 45' e più, in meno di un secondo di gap, con LPM2 che ci saltano addosso come se non ci fosse un domani. Credo quei 45' siano stati i più belli del campionato, dove seppur in battaglia aperta, il rispetto tra i piloti non è mai mancato, e gli unici contatti (purtroppo) sono stati causati dalle (ormai solita) LMP2. All'inizio della danza delle soste, mi ritrovo secondo solo dopo Siddi, con un Finocchiaro all'arrembaggio a caccia della seconda posizione. Per non incombere in penalità debbi lasciare la posizione, e subito dopo la sosta il mio destino sembrò segnato, e purtroppo anche stavolta non includeva il podio. Tuttavia, le endurance sono belle perché sono imprevedibili, in gran rimonta su Raimondi riuscii a prenderlo e passarlo (anche ricevendo una spintarella di troppo subito dopo la conclusione della mossa). Risultati: Sartor P3, e dopo i complimenti di molti piloti con i quali s'è battagliato durante tutta la sua rimonta, Liuzzo P8.

La terza tappa del campionato vede l'ingresso di un nuovo membro del team, pilota molto atteso, stavolta su Ferrari, un certo Walter Patanè...lo so, lo so...il nome non dice nulla...gara svoltasi il 19 dicembre 2019, Bahrain, 120' con 15' di qualifiche dedicate per categoria. La più lunga mai fatta da ciascuno dei nostri piloti, e si parla di una strategia obbligata a 3 stints da 40' ciascuno. La preparazione vede la solita rincorsa al tempo sul giro secco, ma lascia presagire una forte prestazione di Patanè, che non manca trovare il feeling con la sua Ferrari in breve tempo. Liuzzo tiene un passo molto spinto durante gli ultimi giorni di pratica, mentre Sartor (in piena crisi per il cambio del motore del volante) non riesce a tenere il ritmo.
Arriva il giorno della gara, la qualifica vede un insperato miglioramento nelle prestazioni di Sartor, che in qualche maniera riesce a prendersi la quarta piazza, seguito a ruota di Liuzzo e preceduto per pochi centesimi da Patanè (in P2).
Già dalla partenza la situazione sembra chiara, il ritmo delle prime 5 posizioni (invariate dalla qualifica) è pressoché identico da pilota a pilota con l'occasionale tira-molla di 2/3 decimi. Ad un piccolo errorino di Patanè, subentra Sartor e si mette alla caccia di Finocchiaro e Siddi a poco più di un secondo di distacco, piloti che (come spesso e volentieri) sono in battaglia aperta dall'inizio della gara per la prima posizione. Il loro duello si intensifica, con manovre sempre più tirate, questo ci aiuta a portarci sotto fino a che, alla fine del rettilineo del traguardo, una diversa interpretazione di traiettorie tra Sartor e Siddi porta al contatto ed alla conquista (non voluta in quel modo) della seconda posizione.
Patanè riprenderà successivamente la seconda posizione sul compagno di squadra per guidare la cavalcata verso Finocchiaro e la testa della corsa.
Fast forward 60', siamo all'ultimo stint, Patanè, sempre in seconda posizione pare non avercene più, come anche FInocchiaro in prima, Sartor sembra aver trovato un buon ritmo dopo uno stint centrale difficoltoso sia in termini di concentrazione che in termini di tempi sul giro e gestione gomme. Sembra quasi che ora che è calata la notte si sia risvegliato a discapito degli altri. Un buon gioco di squadra fa si che ci sia lo scambio di posizioni tra Patanè e Sartor a circa 10' dalla bandiera a scacchi, con la speranza di andare ad impensierire il leader della corsa. Il distacco da Finocchiaro, ridotto da 10" a 2" nel giro di mezz'ora, continua a scendere a suon di giri (quasi) record. Una battaglia a distanza, che però sembra essere partita troppo tardi per portare alla vittoria uno dei nostri...ormai ce la siamo messi via, ultimo giro, peccato.
L'insperabile accade, un errore del leader regala la prima posizione a Sartor, che - disorientato - riesce a prendere la tanto agognata bandiera a scacchi in prima posizione, seguito da Patanè P3 e Liuzzo lodevolmente P6 (in crisi di sonno...giorni duri, di cene e bagordi  😛 ) .

dinosilenzi ha reagito a questo messaggio.
dinosilenzi